Il Tor? È tutto e il contrario di tutto, un viaggio dentro un tunnel di un mondo parallelo, il tor ti dà tanto, più di quello che ti toglie, direi oltre l’inimmaginabile, dopo mesi di preparazione mi son ritrovato catapultato in un mondo dove puoi dormire una sola ora x giorno altrimenti il tuo corpo si blocca e si fa fatica a ripartire dalle basi vita, scopri che quello zaino sulla schiena con tutto il materiale scelto e preparato con cura è la cosa più preziosa del Mondo, l’ho usato tutto dai paravento per le notti gelide, i guanti messi con temperature vicine ai -10 gradi, il piumino d oca ecc.. il coraggio e la forza di partire e di stare 4 giorni in giostra non mi è mancato, e per fortuna ho capito quando fermarmi, il terzo giorno in una discesa lunga circa 30 km il tendine del quadricipite già infiammato prima di partire per il tor, ha iniziato a farmi male e ho iniziato zoppicare, arrivato alla base vita mi son sistemato e mi rimesso in partenza in modalità ” devo arrivare sino in fondo”, e per la quarta tappa una delle più toste scelgo la modalità tranquilla per provare ad arrivare in fondo, via si riparte ma alle 03.00 del mattino sul monte sassa ho immerso i piedini nel fango per tanto tempo e mi sono ghiacciati, per fortuna ho messo le calze di ricambio e ho raggiunto il rifugio Coda a 2.224 m, li mi son convinto a trovare il modo di fermarmi, ero zoppo e avrai raggiunto la base vita di notte, ma forse si ma forse no, Non ero più in sicurezza, ho proseguito sino quasi al rifugio barma dove ho trovato una signora che faceva il ristoro privato per chi passava li davanti alla sua baita, donna stragentile, mi ha dato da mangiare efatto dormire e poi portato in auto al primo paese, dove alcuni amici della mia squadra mi hanno recuperato, la vera scelta saggia è stata quella di sapere quando fermarsi, ora torno nel mondo reale, dove ritroverò tante cose ma dove non potrò più vivere questa fantastica atmosfera….
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il TOR… Tutto e il contrario di tutto: Di Fabrizio Luglio
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