Parto forte, troppo forte, per evitare di restare in qualche modo imbottigliato sulla prima ripida salita che si presenta a 50 metri dalla partenza. I primi 3km sono molto faticosi, mi sento un po’ troppo fuori giri ma tengo duro sapendo che le mie caratteristiche non sono quelle di chi fa gare di questa distanza ma di chi predilige competizioni ben più lunghe. Corro con un gruppetto di 5 atleti assieme alla prima donna: passano i km tra salite, discese e attraversamento di ville e parchi bellissimi. Dopo un inizio molto difficile proseguo guadagnando terreno con regolarità e acquistando un po’ di fiducia nei miei mezzi. Rapido check: fa male un po’ tutto in modo uguale, gambe, fiato e cuore, segno che sto correndo vicino al limite ma in modo abbastanza equilibrato. Vado avanti e progressivamente sento sempre più lontano e ovattato il respiro dei miei compagni di serata, tranne uno che mi andrà via di una 50-ina di metri che non riuscirò mai a colmare.
Ci avviciniamo progressivamente all’arrivo, il bellissimo giardino del Comune di Varese, dove passiamo accanto al cartello dell’ultimo km. Attraversando il centro storico di Varese la contrapposizione tra me atleta sudato che corre al limite e quelli della movida del venerdì sera che passeggiano lungo il corso è stridente. Guardano questi pazzi correre come se venissero inseguiti dagli squadroni della morte mentre bevono i loro Mohito: quanto ne vorrei uno in questo momento, ma devo continuare a martellare e far girare le gambe in quanto manca poco.
Quei sadici dei Runners Varese hanno pensato bene di farci correre l’ultimo km nel parco del Comune: chi c’è stato sa bene che è bellissimo ma che è anche una salita unica. E’ tempo dell’ultima fatica di serata, e che fatica, battagliando con un atleta che ho ripreso su uno strappo ma che mi supera sull’ultima discesa. Provo la volata ma i 5 metri che mi ha preso in discesa sono troppi da colmare: passo il traguardo, fermo il Garmin e un 41′ alto per 10km così mossi e duri mi paiono un buon allenamento per la giornata. Tra riscaldamento, gara e una uscita facile fatta questa mattina presto siamo a quota 20km per la giornata.
Due battute con amici al ristoro, vado a leggere le classifiche e scopro, con una certa sorpresa, di essere arrivato terzo di categoria. Aspetto le premiazioni assieme ai miei compagni di squadra, tra i quali altri sono andati a podio nelle rispettive categorie. Salgo sul podio, un sorriso per lo scatto e via per una meritata pizza accompagnata da una Moretti 9 luppoli bianca (etichetta blu, veramente molto buona).
Riguardando la foto del podio viene natural e da domandarsi chi sia il più vecchio dei 3 (in maglia rossa chi ci ha premiato): chi indovina vince una medaglia di legno