Chi l’avrebbe mai detto fino a un mese fa un venerdì qualunque di quaresima come oggi il 29 marzo avesse potuto regalare così tante emozioni?
Il tutto parte alle 16.30, ci troviamo a Besozzo in sei biancorossi, una piccola delegazione con Andrea e Francesco le menti del progetto Io Che Posso Corro Per, Barbara e Danilo accumulatori di km femminile e maschile, Francesco il Picci e il sottoscritto, ci dirigiamo verso l’edificio dove ha sede la Fondazione Piatti.
Un edificio piccolo, in mezzo a condomini, a pochi passi dalla stazione e dalla superstrada, veniamo accolti da Giorgia, Simone, Roberto e Luca un po’ agitati dall’emozione di avere degli ospiti, ma anche di doversi presentare nel migliore dei modi, si chiacchiera con loro, poi con Sara, Alessia, Federica e altre assistenti della Fondazione che ci portano a conoscenza di ogni angolo della struttura, della sala multisensoriale e delle zone riabilitative.
In questa ora e mezza di visita si capisce ancora una volta quanto siamo fortunati e quanto possiamo fare per aiutare chi per una svista del destino non lo è, non che non ne fossi a conoscenza avendo più volte nell’arco dell’anno a che fare con un altro istituto, ma c’è anche questa realtà… e va sostenuta, bisogna aiutare a divulgare le informazioni.
Non c’è tempo poi per fermarsi a riflettere, incombe un altro appuntamento, organizzativo questa volta, e non riguarda la vicinanza con la gara di Brinzio, quello me lo ricorda una telefonata del pres alle 21.30 visto che il segretario non gli risponde, però c’è la tappa dell’aperigiro, una delle poche che riuscirò a seguire quest’anno perchè lavorando sui turni, capito spesso al lavoro l’ultimo venerdì del mese al pomeriggio.
E questa volta l’aperigiro è a casa mia, a Cocquio Trevisago, lo scopo iniziale era far conoscere i propri percorsi di allenamento, Cocquio è ricca di boschi, è alle pendici del Parco Campo dei Fiori, però non c’è ancora l’ora legale, quindi capita che mostro la parte bassa del territorio, vicino a casa mia, un percorso alla portata di tutti, dentro e fuori più volte dai confini con Gavirate e scopro che tanti miei compagni di squadra sono affascinati dalla parte iniziale, vicino al fiume… una zona in cui 60-70 anni fa i cocquiesi frequentavano per andare a fare il bagno e ora se chiedi in giro della località Laghetti ti guardano stupiti.
Poi la ciclabile che tutti vedono dalla strada provinciale, il vecchio carcere femminile in territorio Gaviratese, la vista lago dalla località Bellaria quando ormai il tramonto è nella fase conclusiva, il centro di Gavirate con le viuzze che sembrano i carrugi genovesi con le botteghe storiche, e di nuovo in ciclabile, un’altra in riva al lago a collegare le sedi di due società vivai di grandi campioni a livello nazionale, dalla Canottieri allo Stadio dell’Atletica Gavirate dove entriamo per calpestare la nuova pista di atletica tanto desiderata e inaugurata dieci mesi fa, il saluto agli amici Carmine Pirrella a dirigere gli allenamenti, e Giacomo Sangalli sugli spalti con i tremendi Elias ed Ephrem impegnati nel salto in alto.
Poi di nuovo la ciclabile illuminata dalle frontali e si ritorna dopo 11,5km prontissimi per il terzo tempo all’Osteria a Caldana, gambe sotto il tavolo come ci viene spesso bene e si parla del più e del meno, della giornata intensa, dei malanni, delle gare (???) sì anche di qualche gara, idratandosi con della sana birra tra una portata e l’altra, ed infine mentre arriva la telefonata del pres, salta fuori il dolce, perchè uno dei nostri più grandi atleti questa settimana festeggia 60anni, quindi Tanti auguri Renato!
…e direi che è stato un Buon Aperigiro anche questo, grazie a chi ha partecipato, e non erano pochi.
Grande A.V.